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Franco Bastianelli

Le mie opere

Le mie opere

FINALISTA AL PREMIO ARTE MONDADORI 2008

FINALISTA AL PREMIO ARTE MONDADORI 2008

VISITA DEL REGISTA DARIO ARGENTO ALLA MOSTRA DI FRANCO BASTIANELLI

VISITA DEL REGISTA DARIO ARGENTO ALLA MOSTRA DI FRANCO BASTIANELLI
Eclettico interprete di molte stagioni artistiche, ha radici lontane la sua ansia creativa: curioso della vita e dell’arte, percorre il suo cammino con voli ad alta quota, per rinnovate sfide, per “seguir virtute e canoscenza”, studiare, viaggiare, sperimentare tecniche e materiali. È un uomo che morde la vita, senza esserne mai sazio: instancabile autore, oggi esplora nuovi territori espressivi per andare verso altre terre e dimensioni, per interrogare e interrogarsi sulla realtà. La genesi delle sue creature è legata alla memoria, a temi di attualità, a motivi storici ed autobiografici. Ed ecco “Ispirazione”, la scultura emblema, che evoca “il mondo delle idee” e insieme, il flusso inesauribile dei suoi pensieri.
Parlare del suo lavoro, è raccontare l’uomo, il suo rapportarsi col mondo, la sua filosofia. È dire della sua inquietudine, della sua complessità, ora della sua leggerezza: è occuparsi del suo stare dentro la realtà, la calda vita di tutti i giorni, vissuta nell’agone, perché, solo così si sente vivo. È il disegno delle mete da raggiungere, degli orizzonti da attraversare. Lo fa senza pause, senza rilassarsi mai, in obbedienza a quella forza incontrollabile, cieca e irresistibile, che investe la natura umana, la schopenhauriana “volontà di vivere”. È raccontare del suo guardarsi dentro, del non accettare il dato, del farsi paladino della lotta, della sfida, della provocazione, per riflettere il tutto allo specchio, in un doppio, ora controllato dalla ragione, molto più spesso dominato dalla passione. È raccontare delle speranze, delle suggestioni, dei desideri, della paura della morte, esorcizzata attraverso il fare, nel tentativo di dominare il tempo mediante creature eterne, da consegnare al futuro. È parlare dell’angoscia esistenziale, del male che sovrasta il mondo, di cui è permeata parte del suo lavoro.
Ne “L’11 Settembre, nonostante Dio”, proietta l’immagine dell’uomo artefice di immani tragedie e lancia un grido, quasi a chiedere: “Dio dov’eri ?” E con l’inquietante maschera de “L’inquisitore”, denuncia l’inaccettabile dolore provocato dalla sopraffazione del potere. Allo stesso modo, i suoi grattacieli, assurde visioni del domani, ora abbandonati fra i ghiacciai, ora ricoperti di secchi arbusti, sono testimoni di un futuro che vedrà catastrofi climatiche e mutazioni genetiche, causate degli uomini, nell’assenza di Dio. Di quale Dio? Di qualunque Dio. Ambiente siderale, nessuna presenza umana: ecco “Estate a Detroit”, “Primavera a Manatthan”, “Grattacieli di Ghiaccio”, opere che nascono fra turchesi e calcedoni, diaspri e lapislazzuli, giade e ossidiane, vetri, legni, metalli, avori e poi gli smalti, con colori più vivi delle pietre preziose, protagonisti e sodali della sua commedia.

"Nell’ universo delle forme e dei colori, nel respiro delle cose trovo l’ispirazione.
Nell’idea dell’eterno è racchiusa la forza che mi spinge a creare, a perpetuare l’Anima del Mondo". (Franco Bastinelli).




La pianta dei gioielli, 2006, cm. 40 x 90

Ispirazione, 2006, cm. 40x75x50

Atomo, 2007, cm. 80x80x80

Canne, 2007, cm. 180x45x45

Reperto, 2006, cm. 30x40x90


Informazioni personali

Pesaro, P.le Collenuccio n. 10, Italy
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